<1754-1819>. Nacque a Rovereto il 27 marzo 1754. Appartenente al ramo roveretano dei Pizzini di Thürberg, figlio del barone Gian Giulio e di Anna Giulia Piamarta. Iniziati gli studi a Rovereto, li continuò poi a Salisburgo e a Vienna dove si laureò in teologia il 6 settembre 1776. Nel 1775 fu ascritto all’Accademia roveretana degli Agiati con lo pseudonimo di Tindanide. Fu nominato canonico della cattedrale di Trento il 3 gennaio 1777 e prelato domestico di papa Pio VI il mese successivo. Il 18 aprile 1793 con decreto del principe vescovo Pietro Vigilio Thun fu nominato parroco di Mezzocorona continuando però a conservare il canonicato. Durante la sua permanenza in quella borgata abbellì la chiesa parrocchiale con un nuovo altare, donò dei paramenti e restaurò la canonica. Durante l'invasione francese nel 1796 e 1798 fu mandato dal principe vescovo Thun più volte a Vienna per ambasciate speciali presso l'imperatore Francesco II. Rinunciò alla parrocchia nel 1807 e morì a Trento il 17 settembre 1819. Dopo la sua morte e a seguito dell'estinzione del ramo roveretano dei Pizzini, sia la sua biblioteca personale che quella raccolta nel corso degli anni dalla famiglia, vennero disperse fuori Regione. Ciò non ha impedito tuttavia che una certa quantità di volumi rimanesse in loco, distribuita in varie biblioteche, con una presenza consistente presso la Casa natale di Antonio Rosmini di Rovereto e la Biblioteca comunale di Trento. Cfr.: L. De Venuto, Lettori e biblioteche a Rovereto in età di antico regime, in «Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati» 259 (2009), pp. 92-93; L. De Venuto, Il canonico Gian Giacomo Pizzini. Un personaggio di rilievo durante il tramonto del principato vescovile tridentino, in «Studi trentini di scienze storiche» 88 (2009), I pp. 5-100, II pp. 185-236; Q. Perini, La famiglia Pizzini di Rovereto, in «Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati» s. 3, a. 12 (1906), pp. 321-357; P. Micheli, La pieve di Mezzocorona nel centenario della consacrazione della chiesa parrocchiale 1867-1967, Trento 1968, pp. 109-110.

Data di nascita
1754
Data di morte
1819
Voci di rinvio
Pizzini, Giangiacomo
Baron Bizzini
Pizzini, Giovanni Giacomo
Segno di possesso: Ex libris

SBT - ROSM – aB.04.20, sul contropiatto anteriore ex libris calcografico con stemma araldico (mm 60x45, area di stampa; d'argento, all'aquila di nero, armata d'oro, linguata di rosso, caricata in cuore da una stella a sei punte del campo; timbrato da corona nobiliare e due cimieri nascenti: all'aquila dello scudo rivoltata, al leopardo illeonito di rosso tenente nella branchia sinistra una stella; sostenuto da 2 leopardi controrampanti): Baron Bizzini. Cfr.: Bragaglia 1153, con seconda legenda: chanoine de Trente; Fischnaler Wappenkartei (Tiroler Wappen); G.M. Tabarelli - L. Borrelli, Stemmi e notizie di famiglie trentine, Trento 2004, pp. 227-228.

Biblioteca di appartenenza

SBT-ROSM Rovereto Biblioteca Rosminiana

Numero seriale: 1845 Autore: EB