<fl. 1786-1796> Pittore e ceramista di origini triestine, di cui si ipotizza la parentela con il concittadino Pietro Poatto, anche lui ceramista. Entrambi risultano infatti attivi nel medesimo periodo presso le fabbriche di Nove a Bassano del Grappa. I documenti lo localizzano successivamente a Venezia, dalla quale si allontanò nel 1796 per Pescolanciano (Is) al fine di tentare senza successo una manifattura di maioliche. Il museo veneziano Ca' Rezzonico conserva un piatto con scena galante in un giardino marcato "Adi 15 Xbre | 1786 | Gio Batta Poato Fecit". Cfr.: F. Battistella, La fabbrica di terraglie "all'uso d'Inghilterra", maioliche e porcellane del Duca Pasquale d'Alessandro a Pescolanciano, «Atti del XXII Convegno Internazionele della Ceramica di Albisola», XXII, 1992, pp. 47-67; R. Ausenda, La ceramica a Bassano nel Settecento e Ottocento, in Storia di Bassano del Grappa - L'età moderna, II, 2013, pp. 458-459.
FC - GU IT VENE 1666.01, al verso della seconda carta di guardia anteriore nota manoscritta a inchiostro bruno: Questo Libro è di Carta | che li Orbi non lo guarda | e se lo Piacese a qualched'uno | se ne vada à Comprar uno | e che fasi come Io quando lo | volse | Prima lo Pagai e poi lo colse. Sull'occhietto altra nota manoscritta a inchiostro bruno dello stesso autore: Questo Libro è di me | Gio: Batta: Poatto P:.