<1659-1730>.  Pietro Canneti (al secolo Giambattista) nacque a Cremona nel 1659, vestì l’abito camaldolese nel 1684 e si trasferì a Ravenna per compiere il noviziato stabilendosi nel monastero di Classe in città che la comunità camaldolese occupava dagli eventi sanguinosi della battaglia di Ravenna del 1512. Al suo arrivo nel monastero di Classe a Canneti, già membro della cremonese Accademia dei Disuniti, fu affidato il compito di segretario dell’Accademia dei Concordi.Risiedette a Ravenna fino al 1690 e, dopo alcuni anni fra Perugia e la Romagna, vi fece ritorno nel 1704 come abate di Classe rimanendovi un decennio per realizzare la più ambiziosa impresa della sua vita: la libraria del monastero. Una grande biblioteca moderna, un luogo di studio aperto a tutti, dotata di tutto quanto necessario alla ricerca e arricchita da tesori bibliografici inseguiti per tutta la vita dall’abate bibliofilo. E, non ultimo, luogo di celebrazione tangibile della ritrovata grandezza dell’Ordine camaldolese, attraverso lo spettacolo delle soluzioni architettoniche, degli arredi e delle memorie dipinte dei grandi camaldolesi.Tra i più celebri e prestigiosi acquisti portati a termine da Canneti il celeberrimo “Aristofane ravennate”, attuale ms. 429, di area costantinopolitana e databile alla metà del X secolo, acquistato a Pisa nel 1712, unico testimone delle 11 commedie di Aristofane tuttora note; gli eleganti testimoni umanistici di libri d’ore e delle opere dei classici latini e greci; il ms. 6, codice della Commedia datato 1369-1370; i numerosissimi incunaboli dal De oratore di Cicerone del 1465 passando per la Naturalis historia di Plinio il Vecchio del 1469 in un esemplare di due volumi membranacei fino alla fine del secolo e all’Hypnerotomachia Poliphili del 1499; la preziosa raccolta di xilografie quattrocentesche a soggetto sacro. Alla sua morte lasciò alla biblioteca dell’abbazia «1560 opere a stampa, 87 codici e 41 incunaboli». In Classense è inoltre custodito il ponderoso carteggio dell’abate, fonte imprescindibile per lo studio del Canneti erudito, bibliografo e bibliofilo. Numerosi i suoi studi eruditi, molti rimasti inediti, ispirati senz’altro dal rapporto di amicizia con Antonio Magliabechi e Francesco Arisi e dall’adesione alla colonia camaldolese dell’Arcadia. In questa prospettiva Canneti concepisce l’ambizioso lavoro di edizione critica del consistente epistolario di uno dei camaldolesi più illustri, il generale dell’Ordine Ambrogio Traversari (Canneti non riuscì a vedere pubblicato il suo lavoro che, senza sostanziali modifiche verrà dato alle stampe per cura di Lorenzo Mehus solo nel 1759). Dal 1714 e per molti anni, Canneti lavorò anche al Quadriregio di Federico Frezzi che fu dato alle stampe a Foligno nel 1725, corredato in appendice dalla sua Dissertazione apologetica intorno al Quadriregio e al vero autore di esso. Nel 1714, all’indomani dell’edificazione della nuova biblioteca, Canneti lasciò l’abbazia ravennate per trasferirsi a Perugia, a capo del monastero di S. Severo; nel 1724 fu abate del monastero di S. Salvatore di Forlì, nel 1727 tornò a reggere l’abbazia di Classe ed infine, nominato abate generale dell’Ordine nel 1729 si trasferì a Faenza dove morì nel 1730. Cfr. DBI, 18 (1975), pp. 125-129; G. Cortesi, L’abate Pietro Canneti bibliofilo e bibliografo (1659-1730), in «Felix Ravenna», 8 (1952), pp. 31-80; G. Ravaldini, La Biblioteca Classense di Ravenna, in «Bollettino Economico della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Ravenna», 2 (1977), pp. 105-111: 107-109; D. Domini, Pietro Canneti e la cultura del suo tempo, in L’Ordine camaldolese in età contemporanea. Secoli XVI-XX. Atti del II Convegno di studi in occasione del millenario di Camaldoli (1012-2012), Monastero di Camaldoli, 30 maggio-1 giugno 2013, a cura di Giuseppe M. Croce e Ugo Fossa, Cesena 2015, pp. 547-564; A. Serrai, Incontro con Pietro Canneti, abate camaldolese, in «Ravenna studi e ricerche», 23 (2016), pp. 223-303

Data di nascita
1659
Data di morte
1730
Voci di rinvio
Cannetus, Petrus
Canneti, Giambattista
Canneti, Giovanni Battista
Segno di possesso: Note di possesso

RAVCL - F.A. 028 002 M, sul frontespizio nota di possesso manoscritta: D. Petrus Cannetus Abb. Camaldulen.[se]

Biblioteca di appartenenza

RAVCL - Biblioteca Classense

Numero seriale: 3013