<1860-1938>. Nacque nella provincia di Varese, moglie del conte Gianforte Suardi <1854-1931>, sindaco di Bergamo dal 1883 al 1890, poi senatore del Regno d’Italia, fu educata in un clima di raffinata intellettualità ed ebbe una particolare attenzione per i problemi legati all’emancipazione femminile. Morì a Roma.

Nel 1897 istituì a Bergamo la biblioteca “Andrea Ponti”, dedicata al padre, specializzata in opere storiche e letterarie moderne e contemporanee, la cui peculiarità fu quella di essere una biblioteca circolante con prestito riservato alle donne bergamasche, alle quali, in quegli anni, non era consentito l’ingresso alla Biblioteca Civica.. La biblioteca “Andrea Ponti” venne definita dalla sua fondatrice “biblioteca storica”, in quanto i libri venivano consigliati alle “socie” per mezzo di cataloghi nei quali le opere erano disposte secondo un criterio storico-logico: il fine non era quello di dilettare le cittadine bergamasche ma quello di istruirle mediante letture scelte. Nel 1933 il patrimonio librario della biblioteca “Andrea Ponti”, stimato in circa 2300 volumi di argomento storico, teatrale, poetico ed economico, fu donato dalla contessa alla Biblioteca Civica di Bergamo.

Differenti sono invece le vicissitudini riguardanti la biblioteca privata di Antonia Ponti, caratterizzata da prestigiosi codici manoscritti e rare edizioni a stampa: nel 1892 la contessa acquistò a Brescia ad un’asta pubblica, corredata da specifico catalogo, l’intera collezione definita Libreria Piatti, assemblata alla fine del Settecento dai fratelli Faustino e Francesco Piatti. Entrambi appartenenti a ordini religiosi della città di Bergamo, riuscirono a sottrarre alle soppressioni napoleoniche manoscritti e libri antichi conservati nei fondi delle biblioteche dei rispettivi conventi. Moriranno a distanza di pochi anni uno dall’altro, Faustino nel 1803, Francesco nel 1810: da quest’ultima data fino all’acquisto effettuato dalla contessa Ponti, la Libreria Piatti gravitò in ambito bresciano arricchendo la biblioteca privata degli eredi dei fratelli Piatti. Alla morte di Antonia Ponti nel 1938, la collezione libraria antica venne acquistata da monsignor Giuseppe Locatelli <1872-1951>, priore di Santa Maria Maggiore a Bergamo, bibliofilo, storico, bibliotecario della Biblioteca Angelo Mai dal 1899 e direttore dal 1927 al 1938. Locatelli lasciò la raccolta libraria antica per via testamentaria all’Ente Comunale di Assistenza di Bergamo e nel 1958 la raccolta, ora “Fondo Locatelli”, venne acquistata dalla Biblioteca Civica A. Mai. Cfr.: Dizionario biografico delle donne lombarde 568-1968, a cura di Rachele Farina, Milano, Baldini & Castoldi, 1995, p. 895-896; D. Valsecchi, La Biblioteca storica circolante Andrea Ponti di Bergamo, in «Bergomum», a. 89, n. 3 (lug.-set. 1994), pp. 5-44. L’articolo è tratto dalle tesi di laurea di Daniela Valsecchi, La Biblioteca storica circolante Andrea Ponti di Bergamo, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, relatore Giorgio Montecchi, a.a. 1991-1992; G.F. Zani, La Libreria Piatti. Storia rocambolesca di una preziosa raccolta bergamasca, Bergamo, Archivio Bergamasco Centro Studi e Ricerche, 2016.

Data di nascita
1860
Data di morte
1938
Voci di rinvio
Ponti, Antonia
Segno di possesso: Ex libris

LO112 - ARCO 11, sul verso della guardia posteriore, ex libris zincografico di formato rettangolare (mm 98x66), incollato capovolto: ANTONIA SUARDI PONTI; entro cornice floreale campeggia un cartiglio recante il motto LEGGERE | LE BUONE | OPERE E | OSSERVARLE. Il motto è desunto dagli Scritti letterari di Leonardo da Vinci: nelle Profezie egli asserisce “Felici fien quelli che presteranno orecchi alle parole de’ morti. Leggere le bone opere e osservarle”. Cfr.: Bertarelli-Prior, p. 363; Gelli, 1908, p. 389, fig. 622 tavola CXI; Gelli, 1930, p. 447, fig. 1015; Bragaglia, n. 2482; G.F. Zani, La Libreria Piatti. Storia rocambolesca di una preziosa raccolta bergamasca, Bergamo, Archivio Bergamasco Centro Studi e Ricerche, 2016, p. 88.

Biblioteca di appartenenza

LO112 - Biblioteca Teresiana di Mantova

Numero seriale: 3076 Autore: ES