Nell’ottobre del 1773 a seguito della bolla “Dominus ac redemptor” che sopprimeva la Compagnia di Gesù venne redatto l’inventario dei beni già appartenuti ai Gesuiti di Faenza. Nell’inventario rogato dal notaio Lorenzo Emiliani in data 15 ottobre per conto del canonico della Cattedrale di Faenza un posto di notevole rilievo era occupato dai libri, il cui elenco si estendeva per ben 41 fogli per un totale di 3000 titoli, riconducibili a oltre 4500 volumi. Di questi almeno la metà provenivano dal lascito Rossetti del 1681. I libri furono presi in carico dal penitenziere Michele Dapporto per essere acquisiti dal Seminario Vescovile di Faenza e successivamente confluire nella Biblioteca, ora Biblioteca Cardinal Cicognani. Numerosi infatti i frontespizi che recano le due note manoscritte Ex leg.o Emin.mi C.Rossetti - Coll. Faven. Soc. Jesu Bibliote. e il più recente timbro Biblioteca Card. Gaetano Cicognani - Seminario Faenza. Successivamente la ricostituzione nel 1814 della Compagnia di Gesù i Gesuiti ritornarono a Faenza e presero possesso dell’antica sede. Nel 1835 ebbe Inizio la ristrutturazione del Palazzo degli Studi e finalmente nel 1840 venne riaperto il Collegio in esso ospitato e ricostituita la biblioteca, la cui prima notizia certa risale al 1841. Nel fondo librario della seconda biblioteca del Collegio dei Gesuiti di Faenza confluirono i libri di don Luigi Verna, numerosi volumi del bibliotecario della Biblioteca Comunale di Faenza Andrea Zannoni e alcuni testi provenienti dalle soppressioni conventuali del 1798, recanti la dicitura “Ad usum patriae” e la firma dell’incaricato del Comune avvocato Giambattista Scardavi. Con la chiusura del Collegio nel 1859, dopo che il notaio Giovanni Toschi ebbe provveduto a redigere l’elenco di tutti i beni della Compagnia, la biblioteca venne murata e sigillata. Nel mese di aprile dell’anno successivo vennero rotti i sigilli e le 45 casse dei libri custoditi nella biblioteca, a cui se ne aggiunsero altre dodici con i volumi recuperati nelle stanze, furono trasportati nella sede della Biblioteca comunale. La compilazione dell’inventario, oltre 9.000 volumi, fu affidato al bibliotecario Gian Marcello Valgimigli. Il preside Giovanni Ghinassi del neo Regio Liceo si adoperò fin dal 1861 per riavere tutti i libri che erano appartenuti ai Gesuiti ottenendo nel 1863 la facoltà di sceglierne ben 3506, lasciando alla Biblioteca Comunale i rimanenti. I libri della Seconda Biblioteca del Collegio dei Gesuiti sono contraddistinti da un timbro recante la dicitura: COLL. SOC. IESV. FAVENT. Lo stesso timbro si trova anche sul registro dei Libri estratti dalla Biblioteca del Collegio della Compagnia di Gesù in Faenza relativo al periodo 1842-185, conservato presso la Sezione di Faenza dell'Archivio di Stato di Ravenna. Cfr. Faenza, ADS archivio notarile di Faenza, 4725, cc 63v-104 r.; D. Beltrani, Gesuiti a Faenza, Faenza, Società tipografica faentina, 1942; S. Drei, Storie e leggende di una Libraria gesuitica, in Biblioteca di via Senato, 2019, A. 11, n. 4, aprile 2019, p. 33-40.
FA - M 304 001, sul frontespizio timbro ad inchiostro scuro: COLL. SOC. IESV. FAVENT.