<m. 1592> Proveniente da un’illustre famiglia aristocratica di Bagnacavallo nel Ravennate, prese i voti nell’Abbazia di Classe. La grande amicizia che lo legò al cardinale Giulio Feltrio della Rovere, arcivescovo di Ravenna dal 1566 al 1578, ne favorì senza dubbio l’ascesa. Fu abate di Classe più volte in un periodo compreso tra il 1559 e il 1582 e abate generale dell’ordine camaldolese negli anni 1575-1578 e 1589-1592. Si fece interprete del programma di rinnovamento della chiesa ravennate portato avanti su più fronti dal Della Rovere e in quest’ottica, supportato dalla liberalità dell’arcivescovo urbinate, diede il via ad una fortunata stagione di ampliamento e rinnovamento del monastero ravennate.

Alla realizzazione del grande refettorio nel 1580 legò eternamente la sua memoria commissionando alla bottega di Luca Longhi la realizzazione del grande dipinto Le Nozze di Cana, testimonianza artistica e storica della grande stagione cinquecentesca del monastero. Nell’ambito del programma di rinnovamento e riforma di Classe, si deve a Bagnoli la costituzione nel 1568 di una Bibliotheca nova. Dal Catalogus emerge una raccolta libraria di 69 edizioni costituita, non più come per le precedenti di cui si ha notizia, esclusivamente per gli usi liturgici, ma per la formazione della comunità monastica.

Nell’attuale patrimonio della Biblioteca Classense (costituita nel 1803 nel monastero di Classe e con le raccolte librarie requisite ai monasteri cittadini dal governo francese) è possibile individuare con certezza alcuni degli esemplari dell’abate Bagnoli, caratterizzati dalla legatura personale costituita da una coperta in pelle impressa a secco su assi scoperte, decorata con il monogramma in oro dell’Abbazia di Classe circondato dalle lettere D PI DE B C (D. Pietro de Bagnacavallo) nelle varianti con e senza scudo.

Cfr. Catalogus librorum existentium in bibliotheca venerabilis et imperialis Abbatiae Classensis de Ravenna, ms., 1568, in Archivio di Stato Ravenna, Corporazioni religiose, Abbazia di Sant’Apollinare in Classe, vol. 244 ; C. Giuliani, L’Abate Pietro Bagnoli da Bagnacavallo e la Bibloteca di Classe, in I libri del silenzio. Scrittura e spiritualità sulle tracce della storia dell’Ordine camaldolese a Ravenna dalle origini al XVI secolo, a cura di C. Giuliani, Ravenna, Longo, 2013, pp. 61-68; P. Degni, L'arcivescovo di Ravenna Giulio Feltrio Della Rovere (1566-1578), l'abate di Classe Pietro Bagnoli (1559-1582), le opere, i libri, in Il refettorio camaldolese di Classe. Da refettorio monastico a Sala Dantesca della Biblioteca Classense: storia, arte e restauri, a cura di L. Baldacchini, P. Degni, C. Giuliani, Bologna, Bononia University Press, 2019, pp. 129-139.

Data di morte
1592
Voci di rinvio
Pietro da Bagnacavallo
Segno di possesso: Contrassegni su legatura

RAVCL - F.A. 34 10 G1, sul piatto posteriore stemma inciso con il monogramma CLS in oro dell’Abbazia di Classe circondato dalle lettere D PI DE | B C (D. Pietro de Bagnacavallo).

Biblioteca di appartenenza

RAVCL - Biblioteca Classense

Numero seriale: 3369