<1745-1819>. Nato a Venezia da genitori di origine ticinese, inizia nel 1758 il percorso che lo porterà ad essere ordinato sacerdote nel 1768, in parallelo con il procedere della sua istruzione in campo letterario e filosofico. Sono anni nei quali instaura importanti relazioni con il mondo culturale veneziano dell'epoca, e quindi sia con gentiluomini che dotti religiosi, avendo così accesso alle loro rilevanti raccolte librarie. Fondamentali in questo primo periodo due figure: quella del domenicano Bernardo Maria De Rubeis, che gli mette a disposizione la ricca biblioteca del convento dei Domenicani alle Zattere, sia la figura del patrizio e appassionato bibliofilo Tommaso Giuseppe Farsetti (di cui Note di lettura, Note di possesso, Ex libris). Con l'appoggio del Farsetti, Morelli concorre alla posizione di custode della Pubblica Libreria (Libreria di San Marco, attuale Biblioteca Nazionale Marciana), incarico vitalizio che presupponeva la conoscenza del latino e del greco e implicava l'effettiva gestione delle raccolte. La nomina è del 30 novembre 1778. Sacerdote già da 10 anni, Morelli ha la facoltà, datagli dal titolo di abate, di officiare, rimanendo esentato da qualunque altra attività pratica in ambito religioso. Questo gli permette di rivolgere costantemente la sua attività a beneficio della Biblioteca: la sua incisiva azione è volta ad accrescerne le collezioni, incoraggiando donazioni, sollecitando l'assegnazione di codici, incunaboli e libri rari provenienti da archivi pubblici ed enti religiosi che non ne garantivano una corretta conservazione, o soggetti, a partire dalla caduta della Repubblica di Venezia (1797), alle conseguenze della successione di governi francesi e austriaci, alle soppressioni degli istituti conventuali e monastici, alle spoliazioni. L'incessante adoperarsi di Morelli per la salvaguardia del patrimonio culturale a lui affidato lo porta ad intrattenere proficui rapporti sia con l'amministrazione francese che austriaca, arrivando ad incontrare prima Napoleone (1807) e poi l'imperatore Francesco I d'Austria (1815), dai quali riesce a ottenere generose assegnazioni per la gestione della Marciana. Specchio dell'alta considerazione di cui godeva sono gli alti onori che gli vengono tributati alla morte, avvenuta il 5 maggio 1819: funerale solenne celebrato nella basilica di San Marco per volere del governatore generale austriaco e sepoltura nella navata centrale della chiesa di San Michele in Isola. Erede universale è la sorella Laura, che ha l'incarico di consegnare alla Marciana la biblioteca privata del Morelli, costituita da 600 manoscritti, da fasci di studi e da 1243 miscellanee rilegate di opuscoli a stampa, per un complesso stimato di 20.000 titoli. Elenco dei 600 codici è reperibile nel manoscritto marciano It. XI, 325 (=7136), compilato nel 1817-1818 dallo stesso abate e integrato dal fido collaboratore e poi successore Pietro Bettio. Nelle carte finali Bettio riporta anche sintesi delle parti costituenti il legato morelliano. Poco utili per l'effettivo reperimento delle miscellanee di opuscoli a stampa sono i manoscritti It. XI, 326-327 (=7137-7138), repertorio approntato nel 1800 dal Bettio, e che elenca gli opuscoli in ordine alfabetico per autore o titolo o soggetto, ma senza indicazione di note tipografiche o formato. Solo nel 1877 entra in Marciana il cosiddetto Archivio Morelliano – con segnatura Archivio Morelliano 1-120 (=12498-12626) -, rilevante collezione di appunti e lettere, frutto di decenni di studio, lasciato da Morelli a Bettio e da questi in parte ceduto al conte Giovanni Querini (e ora conservato presso la Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia di Venezia) e in parte posto in vendita nel 1847 (il catalogo di vendita approntato per l'occasione è lo strumento ancora in uso per una conoscenza seppur sommaria dei primi 120 – su 131 – fasci che compongono il fondo: Catalogo degli studj e carteggi del fu bibliotecario della Marciana ab. Jacopo cav. Morelli esistenti presso l'ill.mo e r.mo monsignor fr. Pietro dott. Pianton abate di S.M. Della Misericordia ecc., dei quali i proprietari vogliono fare la vendita, Venezia 1847) e acquisito dallo Stato italiano per la Marciana appunto nel 1877. Ai 120 fasci iniziali ne vanno ad oggi aggiunti altri 11 – Archivio Morelliano 121-131 (=12627-12638) -, 8 dei quali probabilmente fondi di biblioteca, 3 derivanti da successive acquisizioni. L'Archivio rispecchia i vasti e variegati interessi di Morelli, che nel corso di tutta la sua vita personale e professionale raccoglie notizie erudite che in parte gli servono a svolgere il suo incarico, rispondendo a quesiti rivoltegli da eruditi italiani e stranieri (e dei quali rimane traccia principalmente epistolare) e in parte confluiscono nella sua non vastissima produzione letteraria, inerente la storia della Marciana, studi su codici ivi conservati, cataloghi di biblioteche private, proemi e annotazioni a corredo di scritti di illustri autori, edizioni commentate di lettere. I fasci 111-120 (=12617-12626) dell'Archivio raccolgono il nucleo numericamente più rilevante di missive ricevute dal Morelli. Si tratta di 1212 lettere inviate da 225 diversi mittenti, italiani e stranieri, per il periodo 1768-1819, e riordinate a posteriori per nome di corrispondente con ogni probabilità da Pietro Bettio. Tale raccolta non è esaustiva del traffico epistolare intrattenuto dall'abate, vi sono chiari indizi della sua abitudine di conservare solo le lettere che riteneva utili: in altri fasci dell'Archivio, come anche in vari manoscritti e stampati a lui appartenuti e ora conservati in Marciana, si riscontrano numerosi casi di riutilizzo di epistole da lui ricevute come carta per appunti o per minute. Cfr.: M. Zorzi, La Libreria di San Marco, Milano 1987, pp. 285-370; DBI, v. 76 (2012), pp. 628-631; A. Giachery, Jacopo Morelli e la repubblica delle lettere attraverso la sua corrispondenza (1768-1819), Venezia 2012; A. Giachery, L. Luraschi Barro, S. Marcon, S. Trovato, Jacopo Morelli bibliotecario di San Marco, Lugano-Milano 2014.

[scheda di Alessia Giachery]

Data di nascita
1745
Data di morte
1819
Voci di rinvio
Morelli, Iacopo
Morelli, Giacomo
Segno di possesso: Note di lettura

BM - Misc 1936.1 a carta [1]r le ultime tre righe di mano di Morelli: è lo stesso carattere, col quale il Zeiner stampò in | Ulma nel 1473. Gio. Boccaccio de Claris muliebris, | e Alberto M. de Sacrificio Missae (P').

La nota precedente è di mano di Giuseppe Valentinelli.

L'opuscolo ora è conservato in miscellanea con altri sei opuscoli: un altro stampato da Zainer, uno stampato da Sensenschmidt e quattro opuscoli stampati da Jenson; per questi ultimi Morelli annotò sul recto del foglio di guardia anteriore di quello che doveva essere il primo opuscolo della raccolta - ora Misc. 1936.4 - l'appartenenza della raccolta a Marco Foscarini, citando anche il catalogo di vendita del 1800.

BM - Misc. 2088, indice, c. [2]rv, note di Jacopo Morelli sul contenuto della Miscellanea.

BM - Misc. 1724. 14, carte manoscritte autografe di Morelli, di commento al racconto di Emanuale Antonio Cicogna Novella di Angelo Eugenio Mentice mantovano, Treviso 1808.

Biblioteca di appartenenza

Numero seriale: 634 Autore: OB