[{"field_seriale_immagini":"1964\n","field_ref_possessore":"Lazzarelli, Giovanni Francesco","field_possessore_varianti":"Lazarelli, Giovanni Francesco","description__value":"
<1621-1693> Giurista, canonico e poeta eugubino. Addotoratosi in diritto civile e canonico nel 1640 presso il collegio di Sapienza Vecchia a Perugia si trasfer\u00ec a Roma per lavorare come giureconsulto: qui conobbe il cardinale Carpegna il quale lo convinse a intraprendere la carriera ecclesiastica nominandolo successivamente canonico. Nella capitale si interess\u00f2 alle belle arti, studiando pittura e manifestando la passione per l'archeologia e l'antiquaria. Verso la fine degli anni '40 rinunci\u00f2 all'abito talare per tornare nella citt\u00e0 natale e sposarsi con Maria Francesca Timotelli; inizi\u00f2 a ricoprire diverse alte cariche nel territorio umbro e non solo: podest\u00e0 di Urbania, uditore a Perugia, luogotenente generale criminale di tutta la regione, podest\u00e0 di Bologna, uditore generale del Ducato di Mirandola e nel 1681 divenne consigliere e segretario del duca. Rimasto vedovo abbracci\u00f2 nuovamente il sacerdozio e papa Innocenzo XI lo nomin\u00f2 protonotario apostolico. Fin dagli anni '60 Giovanni Francesco Lazzarelli coltiv\u00f2 una spiccata passione per la poesia lirico-satirica tanto da venire riconosciuto dagli storici come uno dei pi\u00f9 valenti letterati del suo secolo. Il suo componimento pi\u00f9 celebre e divertente, La Cicceide<\/a>, circolava fin dal 1661 in forma manoscritta presso amici e conoscenti. La prima pubblicazione avvenne a sua insaputa con falso luogo di edizione nel 1688, grazie allo stampatore veneziano Poletti e Francesco Coli, prete lucchese residente a Venezia. Il successo fu cos\u00ec grande che in meno di un mese le copie vennero tutte vendute. Contrariato per la stampa non autorizzata, l'autore tent\u00f2 di bloccare la circolazione dell'opera sostenendone la messa all'Indice e ottenendola nel 1690. Due anni pi\u00f9 tardi riusci a dare alla stampe anonimamente La Cicceide legittima<\/a>, edita a Venezia per Hertz ma recante la falsa indicazione Parigi presso Claudio Riud. Divenne Membro di numerose accademie, tra cui l'Arcadia con il nome di Altemone Sepiate, e lasci\u00f2 numerosi materiali inediti, molti dei quali conservati presso la Biblioteca comunale di San Severino Marche. Cfr.: DBI, LXIV, 2005, pp. 178-180.<\/p> ","body":" FC - FONTI A PIETR 1634.01, sul frontespizio nota manoscritta cassata a inchiostro bruno: Ex Libris Jo: Francisci Lazarelli.<\/p> Sul frontespizio dello stesso volume altra nota di possesso del Collegio dei Gesuiti di Roma<\/a> e a carta a2r due timbri dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi<\/a> della Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II<\/a> di Roma.<\/p>","field_tipologia_immagine":"Note di possesso","field_biblioteca_e_collocazione":"