[{"field_seriale_immagini":"3063\n","field_ref_possessore":"Merighi, Romano","field_possessore_varianti":"Retilo Castoreo","description__value":"
<1658-1737> Domenico Maria Merighi nacque nel castello di Mordano, presso Imola, nel 1658 da un\u2019antica famiglia locale. Dopo essersi dedicato con profitto agli studi di filosofia e umane lettere, nel 1674 vest\u00ec l\u2019abito camaldolese nell\u2019abbazia di Classe a Ravenna e l\u2019anno successivo prese i voti con il nome di Romano. Nella sua attivit\u00e0 di professore di filosofia e teologia presso Classe, ebbe come allievi Pietro Canneti, Floriano Amigoni e Guido Grandi. Fu tra i promotori della fondazione dell\u2019Accademia dei Concordi presso l\u2019abbazia di Classe e per lungo tempo ne tenne la direzione e ne anim\u00f2 le adunanze e la produzione poetica. Nel 1689 fu eletto abate di Classe; durante il quinquennio di abbaziato continu\u00f2 a seguire le attivit\u00e0 e le adunanze degli accademici, provvide al decoro dello stabilimento che \u201carricch\u00ec pure di scelti libri, che a suo uso teneva onde poscia formossi la Biblioteca\u201d. Nel 1694 a Roma fu eletto Procuratore generale dell\u2019Ordine e, gi\u00e0 pastore arcade con il nome di Retilo Castoreo, promosse la fondazione della colonia arcadica camaldolese nel monastero di Classe, assieme a Amigoni, Canneti e Grandi. La carriera nell\u2019Ordine prosegu\u00ec con la nomina a Visitatore nel 1699 e abate del monastero di S. Salvatore a Forl\u00ec.Gli anni successivi furono tormentati dalla malattia che non gli imped\u00ec tuttavia di pubblicare i suoi componimenti; rifiutato l\u2019abbaziato di Perugia per ragioni di salute, torn\u00f2 per un breve periodo a Ravenna, fu poi a Bologna ed infine a Bagnacavallo, dove mor\u00ec il 17 maggio 1737.Cfr. A, Costadoni, Vita del reverendissimo padre D. Romano Merighi abate della Congregazione Camaldolese dell\u2019ordine benedettino tra gl\u2019Arcadi Retilo Castoreo, in Raccolta d'opuscoli scientifici e filologici, Venezia 1728-1757, 26 (1742), pp. 115-154; M. Ziegelbaur, Centifolium Camaldulense, sive Notitia scriptorum Camaldulensium \u2026, Venezia 1750, pp. 69-71; G.B. Mittarelli, A. Costadoni, Annales camaldulenses ordinis Sancti Benedicti [\u2026], Venezia 1755-1773, 8 (1764), pp. 654-656; L. Angeli, Memorie biografiche di que' uomini illustri imolesi le cui imagini sono locate in questa nostra iconoteca che si distinsero in ogni ramo di scienze, e nelle belle arti presentate alla giovent\u00f9 imolese a modello e ad eccitamento d'imitazione dal loro concittadino cavaliere Luigi Angeli\u2026, Imola 1828, pp. 120-121; G. Viroli, Quadreria classense. Dipinti e sculture dal XV al XIX secolo nella fabbrica classense di Ravenna, Ravenna 1993, pp. 201-202; I libri del silenzio. Scrittura e spiritualit\u00e0 sulle tracce della storia dell'Ordine camaldolese a Ravenna dalle origini al XVI secolo, Ravenna 2013, pp. 112-113<\/p> ","body":"
RAVCL - FA 082 011 X2, sul recto della prima carta di guardia nota di possesso manoscritta: \"Ad usum D. Romani Merighij | Camald[ulense] ! ex dono clarissimi viri | Antonij Magliabechij | magni Hetruriae Ducis | Bibliothecarij | 1691.\"<\/p>
FA - SALA 700 037 004 002 - sul recto della prima carta di guardia nota di possesso manoscritta: \"D. Romano Abb. Merighi Camald[ulense]<\/p> ","field_tipologia_immagine":"Note di possesso","field_biblioteca_e_collocazione":"