<fl. 1472 - 1481>. Nel 1472 un Bartolomeo Agostini è menzionato come uno dei cittadini più ricchi di Fabriano. Nel 1481, in occasione della traslazione a Fabriano delle spoglie di san Romualdo, Bartolomeo fu nella delegazione cittadina di accompagnamento. Sembra che Bartolomeo Agostini, committente anche di opere d'arte, avesse un rapporto particolare con Jenson, al quale commissionò incunaboli miniati, spesso dotati del suo stemma; inoltre commissionò libri da donare al Monastero di Santa Maria della Carità; essi si riconoscono dalla note manoscritte nel margine inferiore - ove sia sopravvisuto alla raffilatura - riferite alla Carità e al Bartolomeo Agostini; sulla biblioteca degli Agostini L. Armstrong, The Agostini Plutarch: an illuminated Venetian incunable, in Studies of Renaissance Miniaturists in Venice, London 2003, I, pp. 215-232, in part. 224, 231. Cfr. A. F. Gasparinetti, Stampatori veneziani e mercanti fabrianesi, Urbino 1943; B. Cleri, F. Marcelli, Antonio da Fabriano eccentrico protagonista nel panorama artistico del Quattrocento marchigiano, Cinisello Balsamo 1997, pp. 34-35 e 188..