<1875-1916>. Politico socialista, irredentista, giornalista e geografo, si batté per ottenere l’autonomia amministrativa dall’impero austriaco e l’annessione del Trentino all'Italia. Nato a Trento, si laureò a Firenze con una tesi di geografia trentina. Oltre agli studi in ambito geografico, seguiti per tutta la vita, si occupò di politica conciliando irredentismo e socialismo. Diede vita alla Società degli studenti trentini e al settimanale socialista L'avvenire del lavoratore (1896). Nel 1900 fondò il quotidiano socialista Il popolo. Eletto nel 1911 deputato alla Camera di Vienna, mostrò nei suoi discorsi di non credere più alla possibilità di una convivenza del Trentino con l'Austria. Scoppiata la prima guerra mondiale, nel 1914 si stabilì a Milano, sviluppando un acceso programma interventista, con discorsi di propaganda tenuti nei centri principali d'Italia. Dopo l'ingresso dell'Italia in guerra si arruolò volontario nell'esercito italiano. Fu catturato con Fabio Filzi il 10 luglio 1916; sottoposto a giudizio marziale, fu riconosciuto colpevole di alto tradimento e impiccato nel castello del Buonconsiglio a Trento. Dopo la sua morte la vedova Ernesta Bittanti e i figli si occuparono di conservarne la biblioteca e l'archivio, donandoli nel 1983 al Comune di Trento, con vincolo di deposito al Museo trentino del Risorgimento. Cfr. DBI, 7 (1970), pp. 271-272.

Data di nascita
1875
Data di morte
1916
Voci di rinvio
Battisti, Giuseppe Cesare