<1785-1830> traduttore e poeta vicentino; nato ad Arzignano il 28 gennaio da Gaetano ed Anna Calvi, iniziò i suoi studi presso i padri Somaschi di Padova; trasferitosi a Vicenza con la famiglia, entrò a far parte dell'Accademia Olimpica dal 1807 e divenne amico di  Alessandro e Leonardo Trissino, Antonio Porto, Francesco Gualdo e Antonio Doni frequentando il salotto di villa Trissino, dove leggeva le sue poesie  di cui pubblicò una prima selezione nel 1818. Pubblicò in seguito una Epistola in versi a Domenico Thiene (1820); Il castello di Arzignano dedicato ad Alessandro Trissino (1829). Si dedicò anche alla traduzione dei classici ed in particolare di Callimaco e di Virgilio, anche se le sue versioni degli Inni e delle Georgiche furono poi edite a cura del nipote Giammaria Negri Bevilacqua, perché morì improvvisamente a Vicenza il 23 novembre 1830. cf.  G.B.Bevilaqua, Note su Antonio Bevilacqua (Lettura nella tornata del 2 marzo 1888) in Atti della Accademia Olimpica di Vicenza vol.22 (1888) pp.139-160.

 

Data di nascita
1785
Data di morte
1830