L'isola di Nisida, già dall'inizio dell'Ottocento, fu destinata dai Borboni a bagno penale soprattutto per i detenuti politici, vi furono infatti rinchiusi, fra gli altri, Sigismondo di Castromediano e Carlo Poerio, in condizioni di tale severità che il deputato liberale inglese William Ewart Gladstone, dopo una visita al carcere nel 1851, pubblicò un breve saggio sulle condizioni di detenzione a Nisida. Dopo l'annessione di Napoli al Regno d'Italia nell'isola Flegrea fu mantenuto il penitenziario, che nel 1935 fu trasformato in carcere minorile. Cfr.: W. E. Gladstone, Two letters to the Earl of Aberdeen, on the state prosecutions of the Neopolitan government, London 1851; Ministero della Giustizia, Direzione generale delle carceri e dei riformatori, Il lavoro negli stabilimenti carcerari e nei RR. riformatori, Roma 1923, pp. 313-318; P. Petrella - A. Porto - F. Spampanato, The fortress of Nisida: from Bourbon prison to source of light for minors, in Luci tra le rocce : colloqui internazionali Castelli e città fortificate: storia, recupero, valorizzazione : Salerno, 29-30 aprile 2004, Firenze 2005, pp. 256-262; R. Giulianelli, Chi non lavora non mangia. Le manifatture nelle carceri italiane fra Otto e Novecento, in «Rassegna penitenziaria e criminologica», 3(2008), pp. 83-106.

Segno di possesso: Timbri

BM - 40 T 26 sul frontespizio timbro tondo (Ø 50 mm) con al centro lo stemma reale e nella corona esterna: DIREZIONE DELLA CASA DI RECLUSIONE • NISIDA •

Biblioteca di appartenenza

BM - Biblioteca Nazionale Marciana

Numero seriale: 1392 Autore: OB