<m. 1552> Notaio originario di Füssen, nella diocesi di Augsburg, risulta al servizio del vescovo di Trento Bernardo Cles almeno dal 1525, quando aggiornò il presule, rifugiatosi a Riva del Garda, sullo stato della città durante la “guerra rustica”. Segretario vescovile, collaborò alla visita pastorale del 1537-’38. Nel 1541 lavorava come segretario per il vescovo Cristoforo Madruzzo. Nel 1543 era iscritto nell’estimo di Trento in quanto possessore di una casa nella “contrada todesca”. La data della sua morte ci è nota grazie ad una supplica del 1561 rivolta dal figlio Gian Giacomo al cardinale Madruzzo per ottenere un condono delle tasse che gli erano state chieste dalle autorità cittadine a partire dal decesso del padre e da una nota manoscritta apposta sul frontespizio di un volume appartenutogli (SBT-FBSB – b-I 773).
Di Johann Etinger la Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento conserva un incunabolo e tre edizioni del sec. XVI.
Cfr.: G. Cristoforetti, La visita pastorale del Cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento. 1537-1538, Bologna 1989, pp. 138-139; M. Bellabarba, La giustizia ai confini. Il principato vescovile di Trento agli inizi dell’età moderna, Bologna 1996, p. 395; Incunaboli e cinquecentine della Fondazione Biblioteca S. Bernardino di Trento. Catalogo, a cura di C. Fedele e A. Gonzo, Trento 2004, p. 1374.
SBT-FBSB – b-I 0773, sul frontespizio nota manoscritta: Ioannis Etingerij est | Misereat(ur) tui o(mn)ipotens et misericordiosus | Deus. Obiit Triden(ti) xj Octob(ris) | 1552
SBT-FBSB – INC 177, a c. a1r nota manoscritta: Ex libris Joannis Etingeri Vindelici | § Corrige linguam § | 1539
SBT-FBSB – b-X 0317 sul frontespizio nota manoscritta: Joannes Etingerius Vindelicus emebat | 1530