<sec. XVII/XVIII> Famiglia di origine bergamasca, commercianti di lana, trasferiti nella prima metà del XVI secolo a Venezia. Della famiglia Coccina si ricorda Giovanni Battista (1570-1641), prelato designato dal Senato a ricoprire il posto di Auditore di Rota presso la Curia Romana: cfr. Coccina in SIUSA. I Salvetti Coccina furono cittadini veneziani ed ebbero nel sestiere di San Polo il palazzo Coccina Tiepolo Papadopoli: cfr. G. Tassini, Cittadini veneziani, 1888 (Biblioteca del Museo Correr, ms. P.D. vol. 2, c. 4, paginato 137; P.D. vol. 4, c. 4, paginato 190-191; cfr. Palazzo Tiepolo a S. Apollinare in Fontana, G., Cento Palazzi fra i più celebri di Venezia, Venezia, 1865. Nel Museo Correr è conservata un'insegna lapidea dei Salvetti Cuccina: cfr. http://www.archiviodellacomunicazione.it/Sicap/OpereArte/4189/?WEB=Muse…

Voci di rinvio
Salvetti
Cocina
Còccina
Cucina
Cùccina
Cozina
Cuzina
Segno di possesso: Contrassegni su legatura

BUPD -B.67.b.13, Legatura "alle armi", su entrambi i piatti impresso in oro blasone di famiglia Salvetti Coccina: d'oro, alla banda d'azzurro, caricata di due stelle d'oro agli estremi e al centro di un artiglio d'aquila reciso al naturale posto nel senso della pezza, il tutto timbrato dal cappello prelatizio (galero) di (?), con cordoni a dodici fiocchi di (?), pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1,2,3). Cfr. stemma Salvetti in Morando di Custoza, E., Libro d'arme di Venezia, Verona, 1979.

Il riconoscimento del possessore e la descrizione sono stati effettuati da Alessandro Benedusi nell'ambito del suo stage presso la Biblioteca Universitaria

Biblioteca di appartenenza

BUPD - Biblioteca Universitaria di Padova

Numero seriale: 2397 Autore: CL