Chiesa e monastero già attestati nel XII sec. e retti dai monaci Agostiniani, dopo alterne vicende, nel 1407 furono assegnati da papa Gregorio XII ai Camaldolesi; il monastero fu elevato ad abbazia nel 1427. I Camaldolesi ne ressero la cura sino alla metà del XVII sec., quando Alessandro VIII ne stabilì la soppressione, con la conseguente divisione della biblioteca. Cfr.: G. B: Mittarelli, Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti ..., IX T., Venezia 1755-1773, T. VI, pp. 655-657, 796; G. Zattin, Il monastero di Santa Maria delle Carceri, Padova 1973, pp. 138-140, 161-167 ; M.S. Crespi, Il monastero di Santa Maria di Carceri. Riscoperta di un'antica abbazia della Bassa Padovana, Padova 1994 ; M. Vigato, Il monastero di S. Maria delle Carceri, i comuni di Gazzo e Vighizzolo, la comunita atestina : trasformazioni ambientali e dinamiche socio-economiche in un'area del basso Padovano tra medioevo ed eta moderna, Carceri 1997.
BM - 45 D 88 sul controbatto anteriore ex libris calcografico (98x78 mm; rifilato) raffigurante l'Annunciata, ai piedi dell'Angelo: ABBATIÆ CARCERUM; sul piedistallo del leggio, in senso verticale: [T.A.D.]A.D.A.P.
BC - E 0432 sul controbatto anteriore ex libris calcografico raffigurante l'Annunciata
La forma completa si ricava da un esemplare non mutilo riprodotto in: G. Zattin, Il monastero di Santa Maria delle Carceri, Padova 1973, tav. 37.