<1880-1963> Figura singolare nel panorama culturale faentino della prima metà del Novecento, nel 1902, conseguì il diploma di maestro in composizione presso il Liceo Musicale di Bologna. Dal 1900 al 1921 fu maestro di cappella presso la Cattedrale di Faenza. Fu direttore della Scuola di musica dal 1921 al 1925, autore dei poemi scenici Galeotus (1920) e Kisa Gotami (1919). Gli anni tra la fine del secolo e lo scoppio del primo conflitto mondiale furono, per Caffarelli, un periodo di tormentata ricerca interiore, caratterizzata dall'allontanamento dalle credenze religiose tradizionali, con esiti mistico-esoterici. Nel 1922 incontrò Rudolf Steiner, il fondatore dell'antroposofia. La sua piena adesione alla dottrina steineriana trovò espressione in alcune sue opere, in particolare L'arte nel mondo spirituale,  vero e proprio manifesto di estetica antroposofica. Molto attento alle spinte innovative della sua epoca, collaborò con il compositore futurista Francesco Balilla Pratella e partecipò all’attività del circolo Cenacolo Baccarini dove conobbe Dino Campana. Oltre che come compositore e pensatore lavorò anche come traduttore, in particolare della lingua tedesca. Alla sua morte la biblioteca e l’archivio furono donati alla Biblioteca di Faenza. Per l’occasione furono anche stampati gli ex libris realizzati da incisione di Francesco Nonni. 

Cfr.: Lamberto Caffarelli, poeta pensatore musicista faentino, a cura di G. Fagnocchi, Faenza 2013; A. Cassani, Il magazzino dell’esoterismo. Una prima ricognizione del fondo Lamberto Caffarelli, in La Biblioteca comunale di Faenza, la fabbrica e i fondi, Faenza 1999, pp. 293-330.