<1907-1958>. Figlia di Nina Levi e il conte astigiano Umberto Ottolenghi di Vallepiana (1853-1911). Sposatasi nel 1937 con un facoltoso triestino cattolico, l’ingegner Paolo Bozza (1905-1964), ebbe una figlia, Anna, proprio pochi mesi dopo l’emanazione delle leggi razziali. Nel ’43 Emma, che si era convertita nel 1938, si rifugiò con la madre e la bambina in Svizzera, prima a Bellinzona in un campo profughi e poi “libera” a Lugano. Tornata a Trieste subito dopo la guerra, nel 1947 il suo matrimonio venne annullato dal Tribunale di Ilfov, in Romania, dato che in Svizzera si era unita ad Adolfo Tino (1900-1977), giornalista e avvocato civilista che aveva fondato a Milano, con Ugo la Malfa, il clandestino Partito d’Azione. Emma Morì di cancro nel 1958.
Da: Marilì Cammarata, Angeli, margherite, mandolini e altri Levi erranti: una grande famiglia veneziana dal ghetto al mondo, Trieste: Lint, 2016. pp.113-116
VEAFL - LEVI A.15, sulla copertina firma: Emma Ottolenghi