<1007-1797> Il monastero fu fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa che donò ai monaci benedettini una chiesa, da lui precedentemente fatta costruire, dedicata a Santa Maria, San Benedetto, San Michele Arcangelo e San Pietro. Nel 1016 il figlio Bonifacio ingrandì la struttura dell’edificio per accogliere le spoglie del monaco armeno Simeone (morto a Polirone nel 1016 e canonizzato da Bonifacio VIII nel 1054). Oscure sono le vicende storiche polironiane fino al 1077 quando avvenne l’annessione alla riforma cluniacense per volere di papa Gregorio VII dietro l’intercessione di Matilde di Canossa, che fu da sempre mecenate del monastero. Altra tappa fondamentale, riguardante la storia dell’abbazia benedettina, fu la nuova annessione alla congregazione di Santa Giustina di Padova nel 1420, promossa dall’abate Ludovico Barbo, grazie all’intervento dell’umanista e protonotario apostolico Guido Gonzaga: fu un’età d’oro, costellata dalla ricostruzione e dall’ampliamento degli edifici, da opere di trasformazione agraria e idraulica e da una rinascita e vitalità culturale che vede al centro lo scriptorium monastico. Dal 1707, con la caduta del ducato dei Gonzaga, le proprietà del monastero furono invase dalle truppe asburgiche e francesi; alla metà del Settecento le riforme catastali di Maria Teresa d'Austria assegnarono ai coloni le terre del monastero lavorate da secoli, mentre le innovazioni giuseppine ridurranno i molti privilegi concessi al monastero, fino al 1797 quando Bonaparte ne decreterà la soppressione. Cfr.: Piva Paolo. Il Medioevo (1007-1450): storia, ideologia, produzione di immagini e L’età moderna (1450-1797) in I secoli di Polirone. Committenza e produzione artistica di un monastero benedettino, Catalogo della mostra, San Benedetto Po, 12 aprile – 30 giugno 1981, a cura di P. Piva, Quistello, 1981, volume I, pp. 59-172. La soppressione francese alla fine del XVIII secolo decretò la fine della ricchezza accumulata nei secoli dai monaci di Polirone. Il primo maggio 1797 fu pubblicato l’avviso che assegnava parte della libreria manoscritta e a stampa di Polirone alla Biblioteca di Mantova, consegnandola nelle mani dell’allora Prefetto Leopoldo Camillo Volta. Il fondo del monastero benedettino è una delle raccolte più consistenti della Biblioteca Comunale: 385 i codici manoscritti databili tra XI-XV secolo, circa 300 gli incunaboli e un numero considerevole di edizioni a stampa dal Cinquecento al Settecento. Differenti sono i contrassegni di possesso presenti sui volumi: i manoscritti presentano esclusivamente note manoscritte che nel corso del tempo si sono sedimentate e sono state identificate dal prof. Corradini come Tipo A, Tipo B: "Liber Sancti Benedicti de Padolirone", tipica dei manoscritti di prima produzione; Tipo D: "Iste Liber est monasterii Sancti Benedicti de Padolirone", databile entro la prima metà del XV secolo; "Congregationis Sancte Iustine deputatus in Sancto Benedicto de Padolirone signatus", nota riferita al legato testamentario del 1452 di Galeotto Beacqui in favore del monastero benedettino, consistente in 17 codici giuridici. Gli incunaboli riportano, oltre alla nota manoscritta quattrocentesca seguita dal numero progressivo di iscrizione al catalogo, "Est monasterij sancti Benedicti, signatus numero…" e la nota sempre di epoca quattrocentesca "Est Sancti Benedicti Mantuani", anche il timbro tondo ad inchiostro che si ritrova anche nelle edizioni a stampa dei secoli XVI - XVIII, appartenenti al fondo polironiano. Cfr.: Montecchi, Giorgio. La Biblioteca Polironiana dall’antico regime bibliografico alla soppressione napoleonica (1773-1797), in Storia di San Benedetto Polirone. L’età della soppressione, a cura di Paolo Piva e Maria Rosa Simonelli, Bologna, Pàtron Editore, 2001, p. 34 e nota 4 p. 34; Schizzerotto, Giancarlo. Biblioteche monastiche mantovane in Tesori d’arte nella terra dei Gonzaga, Catalogo della mostra, Milano, Electa, 1974, pp. 43-45; Appendice. Breve excursus sulle provenienze dei volumi e i criteri di attribuzione in Catalogo degli incunaboli della Biblioteca Comunale Teresiana di Mantova, a cura di Pasquale Di Viesti, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2017, p. LXVI; Corradini, Corrado. Gli inventari e le catalogazioni medievali dei manoscritti polironiani (secc. XII-XV) in Catalogo dei manoscritti polironiani, I, Bologna, Patron, 1998, pp. XXIII-CXIV; Corradini, Corrado. Una presenza silenziosa nel corso dei secoli: i manoscritti e la biblioteca in Iste liber est. Codici miniati da Polirone alla Teresiana, Catalogo della mostra a cura di Giuseppa Z. Zanichelli, Mantova, Biblioteca Comunale Teresiana, 21 marzo – 4 maggio 2019, Mantova, Publi Paolini, 2019, p. 27-31; Mantova, Archivio di Stato, Demanio ed Uniti. Soppressioni, b. 65. Avviso del 12 floreale anno V (1 maggio 1797).
LO112- INC. 3, a c. a1r, timbro tondo ad inchiostro (diametro 32x32 mm): entro doppia cornice la legenda di titolarità MONASTERII S(ANCTI) BENEDICTI; al centro raffigurazione di una cerva con mitra abbaziale.
LO112 - INC. 3, a c. a1r, nota manoscritta ad inchiostro: Est Sancti Benedicti Mantuani