<1743 – 1795>  Ultimo discendente di una nobile famiglia ravennate, il colto architetto e pubblico perito Camillo Morigia, si occupò, durante tutta la carriera, di problemi di bonifica svolgendo numerose perizie non solo per il territorio locale. Come agrimensore della Legazione di Romagna (dal 1771) contribuì enormemente allo sviluppo della cartografia disegnando mappe e piante del territorio. Nel ruolo di architetto si distinse in Romagna per i suoi progetti architettonici ispirati dal principio della finalità sociale dell’architettura e per la nuova impronta stilistica in chiave classicista. Lavorò anche al di fuori dei confini locali (facciata del duomo di Urbino, chiesa di S. Agostino a Piacenza) ma la sua opera più nota fu la realizzazione della tomba di Dante a Ravenna, eretta in un anno dal 27 luglio 1780 su incarico del cardinale legato Luigi Valenti Gonzaga.

Dal 1777 al 1778, per il monastero camaldolese di Ravenna, si occupò dell’ampliamento e dell’ammodernamento dell’atrio di accesso alla libreria (ora Aula magna della Biblioteca Classense) fatta realizzare agli inizi del secolo dall’abate di Classe Pietro Canneti. Realizzò quindi, sul precedente progetto di Antonio Soratini, tre sale minori sopraelevate e in sequenza, fra le quali la prima spicca per la decorazione tra gusto rococò e neoclassico. Nelle prime due sale, rinominate sale “delle scienze” e “delle arti”, è ospitato, per lascito testamentario, lo “Studio” dell’architetto. Nell’Indice de’ Libri, che accompagna il legato testamentario, oltre ai 1400 volumi, è presente la descrizione dettagliata dello studio, comprendente “stampe, disegni, schizzi, sbozzi, medaglie, instrumenti matematici...”. Tra i libri di Morigia si segnalano, anche per il loro pregio bibliografico, edizioni di architettura antica e contemporanea, matematica, geometria, fisica, agricoltura, arte e un manoscritto della Storia di Romagna di Vincenzo Carrari.

Il Fondo Morigia è il primo fondo di persona ad entrare in Classense ancora in epoca camaldolese, col dichiarato lascito testamentario di rendere disponibile la consultazione a tutti gli studiosi.

CFR. La biblioteca dell'architetto Camillo Morigia: i libri, le incisioni, i disegni all'origine del progetto architettonico del sepolcro dantesco, a cura di C. Giuliani, D.Domini, A. G. Cassani, Bologna, Bononia University Press, 2015; DBI 76, Roma 2012; M. Dezzi Bardeschi, Itinerario 1770-1790, “Logica degli addottrinati” e mandato sociale di un architetto: un interpretazione, in Camillo Morigia:1743-1795, architettura e riformismo nelle legazioni, a cura di N.Pirazzoli, P.Fabbri, Imola, University press, Bologna, 1976.

 

 

Data di nascita
1743
Data di morte
1795
Segno di possesso: Ex libris

RAVCL - FA 066 2 L2, sul verso del frontespizio ex libris calcografico di Camillo Morigia (64 mm x 64 mm) con stemma araldico raffigurante un albero con radici e attorno allo stemma il motto senecano: Otium. sine. literis. mors. est. 

 

La Biblioteca Camillo Morigia è un unicum bibliografico, una raccolta di libri, stampe, disegni, opere d'arte   insieme agli strumenti scientifici di lavoro dell'architetto donata alla Biblioteca Classense e conservata in apposite sale decorate costruite dallo stesso architetto e denominate la Sala delle Scienze e la Sala delle Arti. Di questa raccolta esiste un inventario redatto da Francesco Maria Miserocchi, principale fonte per la ricostruzione della biblioteca e dello studio morigiani.

Biblioteca di appartenenza

RAVCL - Biblioteca Classense

Numero seriale: 3329