<1807-1877> Nato a Verona da famiglia di origine bergamasca,  prese l'abito francescano a S. Antonio di Padova dove conseguì anche la laurea in teologia e diritto canonico. Nonostante il grande impegno pastorale profuso durante l'epidemia di colera del 1835-36 e l'insegnamento, a causa di dissapori con i confratelli chiese ed ottenne di passare al clero secolare e divenne nel 1840 arciprete di Spilimbergo. La partecipazione mai nascosta ai moti del '48 gli valse l'incarceramento a Osoppo fra il 15 marzo  e il 30 agosto 1849. Tornato per poco in parrocchia ripartì  per l' esilio l' 1 ottobre 1849 e dopo un primo soggiorno a Verona dalla famiglia, prese casa a Torino, dove il 18 novembre del 1852 lo raggiunse il decreto di destituzione dalla parrocchia e sospensione a divinis, perché accusato falsamente di duello. Senza mai comparire in un processo per potersi difendere dalle accuse come richiesto in molte suppliche, riuscì però a ottenere la revoca dell'esilio grazie al vescovo di Concordia nel 1857. Dopo un periodo passato a Portogruaro, tornò nel 1862 a Verona in famiglia e qui si spense. Cf. E. Leburdi,  Vita d'esilio di don Agostino Casati veronese in Rassegna Storica del Risorgimento 44 (1957) pp. 751-759.

Data di nascita
1807
Data di morte
1877