<1792-1866/1868> Pittore e restauratore veneziano domiciliato in fondamenta Minotto ai Tolentini. Dai documenti risulta presente nel 1809 presso l'Accademia delle belle arti come allievo di Teodoro Matteini. Grazie all'appoggio di Leopoldo Cicognara nel 1815 vinse il pensionato di Roma e dal 1817 iniziò il periodo di allunato nella capitale. Un suo dipinto raffigurante Cefalo e Procri è conservato presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia mentre una S. Cecilia si trova in deposito alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro. Jules Francois Lecomte, nella sua "guida" alla città di Venezia, lo indica anche collezionista, segnalando che presso la sua casa erano custoditi un Jacopo da Ponte, un Tiziano, un Tintoretto, due Raffaello e "l'Adultera di Giorgione col suo ritratto": quest'ultimo è da riconoscersi nel celebre dipinto Cristo e l'adultera che nel corso del '900 è stato identificato come opera di Tiziano; la tela in realtà si trovava prima presso la Collezione Cristina di Svezia a Roma, tra il 1832-1856 passò alla Collezione A. McLellan di Glasgow e infine al Glasgow Museums Resource Centre dov'è tutt'ora conservata. Le opere "collezionate" da Fabio Girardi sono da ritenersi copie probabilmente da lui stesso realizzate. Cfr.: J. F. Lecomte, Venezia o Colpo d'occhio letterario, artistico, storico, poetico e pittoresco sui monumenti di questa città, Venezia 1844, pp. 620-621; F. M. Nani Mocenigo, Artisti veneziani del XIX secolo, Venezia 1898, p. 10; S. M. Marconi, Gallerie dell'Accademia di Venezia. Opere d'arte dei secoli XVII, XVIII, XIX, III, Roma 1970, p. 206; La pittura nel Veneto. L'Ottocento, a cura di G. Pavanello, II, Milano 2003, p. 594.