<1709-1769> di Cortona, religioso e canonico in S.Giovanni in Laterano, fu dal 1739 al 1742 vicario generale dell'Abbazia di Clerac in Francia, dove divenne amico di Montesquieu che lo aiutò a diventare bibliotecario dell'Academie de Bordeaux e per il quale collaborò in seguito all'edizione lucchese dell'Encyclopedie.Tornato in Italia nel 1750 fu assegnato alla prepositura del duomo di Livorno che abbandonò solo per malattia nel 1766. Antiquario e naturalista, fondatore nel 1751 dell'Accademia Venutiana e dell'Accademia dei Curiosi della natura, fu membro della Royal Society e di diverse accademie italiane e francesi, collaborando alla redazione del periodico "Magazzino Italiano d'istruzione e piacere" poi "Magazzino Toscano" (1752-1754) e fondando, insieme all'Abate Serafini, la Biblioteca di S.Sebastiano; studiò le piante del territorio di Cortona e fondò insieme ai fratelli Ridolfino e Niccolò Marcello, l'Accademia Etrusca col Museo annesso, da cui nacque nel 1754 anche la Società botanica e l'Orto dei Semplici Cortonese. cf. G.Targioni Tozzetti, Prodromo della corografia e della topografia fisica della Toscana, Firenze 1754, p. 138; F.Pera, Ricordi e biografie livornesi, Livorno 1867, vol.1, pp.23-25; Dizionario biografico universale, Firenze 1849, vol.5, p.543; M.Maylender, Storia delle Accademie d'Italia, Bologna 1926-1930, v. 5, p. 449-451; Tosi A., Il Giardino e l'Accademia. Punti figurativi nelle societa botaniche di Cortona e di Firenze, in "Annuario dell'Accademia Etrusca di Cortona", 21 (1984), p. 219-237; P.Barocchi, D. Gallo, L'Accademia Etrusca, Milano 1985. G.Mancini, Il contributo dei cortonesi alla coltura italiana, Firenze 1898, pp.53, 55 riferisce di un altro Filippo Venuti del XVI secolo, forse della stessa famiglia.