<fl. 1649> Originario di Brazza (Croazia), in latino Brachia, era un nobile mecenate di uomini dotti, antiquario acuto e attento collezionista di libri. Tra i suoi protetti si ricorda il poeta Jacopo Armolusich. Sebbene le fonti lo identifichino anche come letterato, il Veranzio non ha lasciato opere manoscritte o a stampa. Fu nipote dello storico, filosofo e vescovo Fausto (Sebenico 1551-Venezia 1617). Cfr.: A. Fortis, Travels into Dalmatia..., London, J. Robson, 1778, pp. 128, 130.

Voci di rinvio
Verantius, Carolus