La famiglia Vinci è tra le più antiche di Fermo e riconosce quale capostipite un Agostino, vissuto nel secolo XII;  ascritta al patriziato di Fermo, Roma, Ascoli, Rieti, Fabriano e Camerino, aggiunse nel sec. XVII il cognome Gigliucci per il matrimonio tra Emilio Vinci ed Aurelia Gigliucci. Cfr.: Spreti, v. VI, pp. 919-922; Crollalanza, v. II, p. 99; Archivi di famiglie e di persone. Materiali per una guida, 3 v., Roma 1991-2009, v. 2, Lombardia-Sicilia, a cura di G. Pesiri [et al.], 1998, nr. 1711.

Segno di possesso: Ex libris

SBT-FBK – s-ar 1 G 11 sul verso del frontespizio ex-libris calcografico (81 x 65 mm) riportante uno stemma della famiglia Vinci: d'azzurro, all'albero di vinco nodrito su monte di cinque cime, tutto al naturale, accompagnato in capo da tre stelle d'argento poste in fascia. Lo scudo è sormontato da corona, timbrato da elmo posto in terzo verso destra e accollato a insegne militari e religiose, congiunte da catena da cui pendono due croci di otto punte, d'argento a destra e di nero [rosso?] a sinistra, coronate; cimiero: aquila rivoltata col volo abbassato di nero, coronata [d'oro?]. Alla base dello stemma: Ex libris Familiae Vinciorum. Bragaglia (1078) lo attribuisce a Eufemio Vinci.

L'esemplare riporta anche una nota di possesso. Alcuni volumi appartenuti alla biblioteca della famiglia Vinci furono acquistati dalla Biblioteca dell'Istituto Storico Italo-Germanico di Trento nel 1985 dalla Libreria Antiquaria Gozzini di Firenze.

Biblioteca di appartenenza

SBT-FBK Trento Biblioteca della Fondazione Bruno Kessler

Numero seriale: 1638 Autore: ML